domenica 17 gennaio 2010

(29giugno2009) - Per giustificare il mio comportamento non darò la colpa all’alcol. Proprio no. Non sono una di quelle persone che nasconde le azioni di dubbia moralità dietro una bottiglia –vuota- di rum. Affronto a testa alta le conseguenze dei miei gesti, senza vergogna.

Soprattutto in casi come questo dove è lampante l'intervento di un qualche stregone che, con magie di chissà quale colore, ha plagiato la mia volontà e annullato il mio amor proprio inducendomi ad accogliere sotto le coperte Zora.

Ammetto che la mia mente è stata piegata anche da fattori secondari, tra i quali vorrei citare la generosa scollatura di quell’attillata maglietta. Si, effettivamente anche gli stilisti hanno le loro colpe. Comunque.

Comunque è successo che prima i miei occhi si sono persi nel suo seno, generoso e suadente. Poi la sua mano si è persa per la stanza e indovinate un po’ dove l’ho ritrovata?

Si è posata placida, lieve, sulla mia coscia. Con perentoria delicatezza le sue dita hanno danzato sui miei jeans avvicinandosi all'inguine. Ogni suo movimento sembrava in armonia con tutto ciò che succedeva nell'universo. Non potevo fermarlo. Era così naturale sentirla su di me. Era così naturale farla scivolare sotto le coperte, far dei nostri sospiri un solo soffio ritmico, eccitante.

Esattamente in quel momento, mentre la passione pulsa intensa, è comparsa spietata: lucidità. La mia lingua si stava incrociando con quella di Zora, diamine! Un brivido mi ha scosso la spina dorsale e Zora ha pensato che le sue labbra stessero facendo il loro dovere, così ha continuato a baciarmi con rinnovata convinzione. Io, che convinto non ero per niente, ho preso per buono il consiglio di Paul McCartney che dalle casse dello stereo della sala continuava a ripetere let it be, let it be. Già. Immagino cosa state pensando e vi do pienamente ragione: anche i Beatles hanno delle colpe per quello che è successo quella notte, vero?

1 commento:

kkri ha detto...

Benedetti Beatles! Vado a comprarmi "Let it be" e poi vedo di proporne l'ascolto in un buon momento, quando c'è chi dico io...