Il lato oscuro della convivenza.

08aprile09 – Sono come un bambino. Quando ho fame, metto il broncio e divento intrattabile. Quindi immaginatevi in cosa posso trasformarmi la mattina, se non faccio colazione. Proprio per non rovinarmi e non rovinare la giornata a chi mi è intorno, ho sempre la credenza piena di merendine pronte a riempirmi lo stomaco. Purtroppo però, avere due brioches alla marmellata, tre saccottini alla cioccolata e un biscottone alle mandorle a volte non basta. Perché se per casa avete un'idrovora con le gambe tozze di nome Zora, in un amen vi ritrovate la credenza vuota come il mio stomaco l'altra mattina. Zora era tornata a casa alle quattro di notte con troppa fame chimica per trattenersi dal mangiare e troppo ubriaca per prepararsi un buon piatto di pasta. Per la mia scorta di cibo ready-made non c'è stato scampo.

Ora in frigo, proprio lì in primo piano, c'è un piattino di plastica. Nel piattino c'è quel che resta di una fetta di torta con tanto di cucchiaino affondato nella crema; golosa come un bigattino per una Spigola. Probabilmente Zora non si preoccuperà di chi sia. Lo scoiattolo che dorme nel suo cranio le imporrà di afferrare il piatto e divorarne il contenuto.

Ebbene, quella torta proviene dal marciapiede. Qualcuno l'aveva abbandonata proprio accanto al portone di casa. Sono convinto che dietro questa casualità ci sia un qualche Dio che mi ha messo alla prova. E io l'ho ripagato con il mio ennesimo gesto di bontà. Soprattutto nel mondo di oggi, non è giusto sprecare del cibo.